mercoledì 22 aprile 2009

I DRUIDI (THE DRUIDS)

I druidi erano membri delle antiche società celtiche che vivevano in Europa Occidentale, Britannia e Irlanda.
I Celti venivano chiamati in vari modi: Keltoi o Keltai e Galatai dai Greci, Galli dai Romani.
I druidi avevano diversi doveri: erano religiosi, guaritori, insegnanti e magistrati.
Non si conosce molto delle tradizioni e delle usanze dei druidi ma si sa che per diventarlo dovevano imparare un gran numero di cose. Secondo Cesare, che chiamava i druidi “filosofi barbari”, il loro corso di studi durava almeno 20 anni.
Il druido più famoso che conosco è Panoramix (delle avventure di Asterix e Obelix)!



The druids were members of ancient Celtic societies who lived in Western Europe, Britain and Ireland.
Celtic people was called in various ways: Keltoi or keltai and Galatai, by the Greeks, Galli by the Romans.
The druids had various duties: they were priests, healers, scholars and magistrates.
We don’t know many about traditions and manners of the druids but we know that to become it they must learn many things. Caesar, who called druids “barbarian philosophers”, said that their course of study lasted almost 20 years.
The most famous druid that I know is Panoramix (Asterix and Obelix’s adventures)!

Christian B.

La Naca pasquale di Catanzaro (by Chiara)

La Naca è la festa popolare più importante e sentita nella città di Catanzaro.
Questa manifestazione consiste in una procecessione che affonda le sue radici nel lontano Seicento. Il corteo si snoda per le vie e le piazze del centro storico di Catanzaro, mantenendo la stessa suggestione e forza emotiva che lo caratterizza da anni e anni. La Naca è una sorta di culla in cui viene deposta la statua del Cristo morto, dopo essere stato crocifisso. Il termine Naca ha origini incerte, deriva probabilmente dal greco nachè, pelle di pecora, materiale con cui era fatta la culla. La statua del Cristo morto presenta quattro angeli ai lati ed è caratterizzata da una croce con due angeli e da il simbolo del pane spezzato, dal quale esce il sangue che cola nel calice eucaristico. Dietro la Naca è posta la statua della Madonna Addolorata. La processione si svolge ogni anno, a rotazione, nella Chiesa di una delle quattro congreghe religiose più antiche, del Carmine, di San Giovanni, del Rosario e dell'Immacolata. Il corteo è preceduto dal gonfalone e viene portato in processione anche l'ombrellone con i colori della Chiesa da cui esce la Naca. Subito dopo ci sono Gesù e i due ladroni, seguiti dai centurioni romani e da un flagellatore. Il corteo è composto inoltre dalla banda, dal gruppo delle autorità e da sempre più numerosi fedeli. La Naca e la statua dell'Addolorata sono così portate in processione tra preghiere e musiche solenni.
Per vedere le fotografie della processione clicca qua >>

martedì 24 febbraio 2009

La Pantasima della zona di Rieti

E' una tipica rappresentazione popolare che si tiene nell'ambito delle feste patronali  della Valle del Velino:.
La Pantasìma è un grosso fantoccio costruito con un'intelaiatura di canne ricoperte di carta sottile di vario colore, all'esterno del quale sono applicati numerosi giochi pirotecnici.
Le sembianze del fantoccio sono sempre femminili, con grossi seni dai quali si liberano strisce di fuoco. Durante la festa viene portato al centro del paese e al suono della banda viene fatto danzare da un uomo posto al suo interno; il fantoccio viene alla fine bruciato.
. La pantasima si muove in modo ironico e scherzoso, è quindi una rappresentazione gioiosa che porta bene e felicità per tutta la comunità.
Le scintille che escono dalle mammelle simboleggiano la fertilità della terra.
Il fuoco che nella cultura passata era l’emblema della protezione contro tutto ciò che era dannoso, specialmente nei lavori agricoli.
Per la cultura di questi luoghi "far ballare" la Pantasima ha lo stesso valore che portare la statua del Santo durante le processioni delle feste patronali: assicura la protezione divina.

La Pantasema di Veroli (FR)

Il giorno prima dell' inizio del nuovo anno scolastico, i ragazzi di Veroli, studenti ed ex studenti, organizzano la Pantasema tradizionale festa di fine estate, giunta ormai alla trentesima edizione.
Al tramonto, un caratteristico fantoccio,che rappresenta l'estate, seguito da carri allegorici delle contrade verolane, con ragazzi in costume, viene portato in trionfo per tutta la città.
Nella piazza di Santa Salome viene quindi dato fuoco al fantoccio e gli studenti partecipanti organizzano, improvvisando, spettacoli con canti, balli e scenette comiche.
All'alba della mattina successiva, la sveglia suona per tornare a scuola con animo sereno.
È interessante notare come il termine Pantàsema cambia, di poco, in Pantasima, se ci si sposta nella zona del reatino.
Le due parole hanno la stessa origine, una versione popolare dal latino phantasma=che si mostra. Anche la parola fantasma ha la stessa origine.

mercoledì 30 gennaio 2008

La Festa della Candelora

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Avvenimento celebrato Presentazione di Gesù Cristo al Tempio di Gerusalemme
Festività correlate

Chiamata anche Presentazione del Signore, Purificazione di Maria
Il 2 febbraio la Chiesa Cattolica celebra la Presentazione del Signore, popolarmente chiamata festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.

La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l'usanza ebraica, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi: il 2 febbraio cade appunto 40 giorni dopo il 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù.

Anticamente questa festa veniva celebrata il 14 febbraio (40 giorni dopo l'Epifania), e la prima testimonianza al riguardo ci è data da Egeria nel suo Itinerarium (cap. 26). La denominazione di "Candelora" data popolarmente alla festa deriva dalla somiglianza del rito del Lucernare, di cui parla Egeria: "Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima" (Itinerarium 24, 4), con le antiche fiaccolate rituali che si facevano nei Lupercali (antichissima festività romana che si celebrava proprio a metà febbraio). Ma la somiglianza più significativa tra le due festività si ha nell'idea della purificazione: nell'una relativa all'usanza ebraica:

«Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole. L'ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione» (Levitico 12,2-4)

nell'altra riguardo alla februatio (cfr. Ovidio, I Fasti 2, 19-24, 31-32ss [Gli antenati romani dissero Februe le espiazioni: e ancora molti indizi confermano tal senso della parola. I pontefici chiedono al re e al flamine le lane che nella lingua degli antichi erano dette februe. Gli ingredienti purificatori, il farro tostato e i granelli di sale, che il littore prende nelle case prestabilite, si dicono anch'essi februe. (...) Da ciò il nome del mese, perché i Luperci con strisce di cuoio percorrono tutta la città, e ciò considerano rito di purificazione...]). Durante il suo episcopato (tra il 492 e il 496 d.C.), il patriarca di Roma Gelasio ottenne dal Senato l'abolizione dei Lupercali ai quali fu sostituita nella devozione popolare la festa appunto della Candelora. Nel VI secolo la ricorrenza fu anticipata da Giustiniano al 2 febbraio, data in cui si festeggia ancora oggi.

lunedì 14 gennaio 2008

zichinì (sugo eritreo)

oggi in ospedale abbiamo conosciuto un ragazzo di nome Gianmarco che avendo un padre di origine Eritrea ci ha parlato di alcuni aspetti tipici di questo paese:
musica, cibo, costumi.
Gianmarco era molto entusiasto di raccontare un tipo di cibo che si chiama "zichinì": è un sugo fatto di carne, pomodoro , molto peperoncino, che si mette sopra ad un foglio di pasta spessa; essendo molto piccante ci si beve insieme uno sciroppo dolce.
Potrete trovare un esempio di ricetta dello Zichinì (che si può scrivere anche con la "g", quindi Zighinì) cliccando qua>>

Abbiamo anche trovato un brano letterario che parla di questo piatto.
Andate a leggerlo con questo link>>

Bacco nelle Gnostre

Ogni anno ritorna la danza gioiosa del vino: profumi, sapori e colori della Puglia, e della Murgia dei trulli e delle grotte.
Come da tradizione, nel centro storico del paese di Noci, si svolge la sagra "Bacco nelle gnostre: vino novello e caldarroste in sagra"; le strade di Noci le caratteristiche "Gnostre", sono piene di turisti, ornate di luci e magnifici colori che ravvivano ulteriormente la vita del centro urbano pugliese.

Inebriati dal sapore dolciastro del nuovo vino ed accompagnati dai sapori dei caldi piatti delle tavole, i partecipanti a questa festa si abbandonano ad un percorso tortuoso che esplora, andando per gnostre, i ricordi del passato.
Sensazioni che ripercorrono la cultura del vino, dalle viti agli uomini, nella gioia della festa popolare.
Cantastorie, giocolieri, musicisti, gruppi folk, animano la serata in compagnia del "pane caldo" dei poveri: le caldarroste.
I colori e soprattutto i profumi dell' autunno, che non ha esitato a bussare alle porte, dipingeranno di festa il paese, regalando agli ospiti, sempre più numerosi, il caloroso abbraccio di una terra di tradizioni antiche e di sapori forti .